Daiara Tukano: Kihtimori: creation memories
Private View: November 8 | 6pm
EN:
“The most we can hope for with our art is to have an impact. The more people we reach, the more politically evolved people there will be to vote for those who defend our rights.”
- Daiara Tukano
Richard Saltoun Gallery is pleased to announce the debut solo exhibition in Europe by Brazilian Indigenous artist and activist, Daiara TUKANO (b. São Paulo, 1982), featuring a new series of paintings and works on paper produced in Rome specifically for this show. This new body of work expands on the artist’s ongoing way of using her artistic practice to deconstruct the legacies of racism and colonialism that silence and marginalise Indigenous communities around the world, doing so through a powerful feminine lens.
This exhibition is intricately linked to the axis of poignant global discourses surrounding eco-feminism, ecology, and Indigenous art practices. These themes reverberate throughout other institutional exhibitions that have featured Daiara’s work - such as her current solo, Pamuri Pati - World of Transformation at Museu Nacional da República in Brasília, and the group show, Dear Earth, at Hayward Gallery in London earlier this year. Daiara was also the invited speaker for the public program The Future of Indigenous Art, Collections, and Exhibitions, accompanying the exhibition Siamo Foresta at Triennale Milano - the talks took place at Fondation Cartier in Milan and Museo delle Civiltà in Rome in October this year.
Daiara is a member of the Erëmiri Hãusiro Parameri clan of the Yepá Mahsã people, more widely known as the Tukano, from the Amazonian region of Alto Rio Negro. Her works are deeply rooted in exploring her people's traditions and spirituality, often guided by her own dreams and visions induced by the native medicine of ayahuasca, and layered with a rich array of cultural references.
The exhibition will focus on the artist’s new series of paintings and works on paper, produced during her residency in Rome that expand on Daiara’s previous series about the Amõ Numiã, or 'first women' - giant deities depicted in vibrant colours, overlaid with dense patterns and plant motifs, at times appearing as half-female, half-animal. For Daiara, they represent the “female origins of creation”, and the harmonious interconnection between the human and natural worlds.
Among other highlights will be two large-scale paintings that were previously included in Dear Earth at Hayward Gallery; Pirõ nīkī. Forest of the serpent, and Ohpëkó Pati - world of the sacred waters of the Grand Mother of the universe, both of which engage with the origin story of humanity within the Tukano people’s mythology and beliefs.
As Daiara's first solo exhibition in Europe, her presentation at Richard Saltoun Gallery is at the centre of pivotal discourse around the politics and future of indigenous art and ecology. The artworks on display serve as powerful conduits to the collective memory and transformative history shared by Indigenous people, amplifying their collective voices and reaffirming their inherent right to their truth, land and memory.
IT:
"Ciò che maggiormente possiamo augurarci è di avere, attraverso la nostra arte, un impatto sugli altri. Più persone raggiungiamo, più persone politicamente evolute voteranno per coloro che difendono i nostri diritti"
- Daiara Tukano
Richard Saltoun Gallery è lieta di annunciare la prima mostra personale in Europa dell'artista ed attivista indigena brasiliana Daiara TUKANO (San Paolo, 1982), che presenta una nuova serie di dipinti e opere su carta realizzate a Roma appositamente per questa mostra. Questo nuovo corpus di opere approfondisce la pratica attraverso cui l'artista decostruisce, utilizzando una potente lente femminile, le eredità del razzismo e del colonialismo che hanno, storicamente, messo a tacere ed emarginato le comunità indigene in tutto il mondo.
La mostra è strettamente legata al discorso globale sull'ecofemminismo, l'ecologia e le pratiche artistiche indigene. Questi temi si riverberano in altre mostre istituzionali che hanno incluso il lavoro di Daiara, come la sua attuale personale Pamuri Pati - World of Transformation al Museu Nacional da República di Brasília e la mostra collettiva Dear Earth tenutasi alla Hayward Gallery di Londra all'inizio di quest'anno. Daiara è stata inoltre invitata a partecipare al programma pubblico The Future of Indigenous Art, Collections, and Exhibitions, che accompagnava la mostra Siamo Foresta alla Triennale di Milano - le conferenze si sono svolte alla Fondation Cartier di Milano e al Museo delle Civiltà di Roma nell'ottobre di quest'anno.
Daiara è membra del clan Erëmiri Hãusiro Parameri del popolo Yepá Mahsã, più noto come Tukano, della regione amazzonica dell'Alto Rio Negro. Le sue opere sono profondamente radicate nell'esplorazione delle tradizioni e della spiritualità del suo popolo, guidate da sogni e da visioni indotti dalla medicina nativa dell'ayahuasca, e stratificate da una ricca serie di riferimenti culturali.
La mostra si concentrerà sulla nuova serie di dipinti e opere su carta dell'artista, realizzati durante la sua residenza a Roma, che ampliano la serie precedente di Daiara sugli Amõ Numiã, o "prime donne"- divinità giganti raffigurate con colori vibranti, sovrapposte a fitte fantasie e motivi vegetali, che a volte appaiono come metà donne e metà animali. Per l'artista, queste rappresentano le "origini femminili della creazione" e l'armoniosa interconnessione tra il mondo umano e quello naturale.
Punto focale della mostra saranno due dipinti di grandi dimensioni precedentemente inclusi in Dear Earth alla Hayward Gallery: Piro niki. La foresta del serpente e Ohpeko Pati - Il mondo delle acque sacre della Grande Madre dell'universo, entrambi i quali si riferiscono alla storia dell'origine dell'umanità nella mitologia e nelle credenze del popolo Tukano.
In quanto prima personale di Daiara in Europa, la mostra alla Richard Saltoun Gallery si colloca al centro di un tema cruciale politico riguardo il futuro dell'arte indigena e dell'ecologia. Le opere esposte fungono da potenti canali per la memoria collettiva e per l’evoluzione storica condivisa dagli indigeni, amplificando le loro voci collettive e riaffermando il loro diritto intrinseco alla verità, alla tradizione e alla memoria.
For press enquiries please contact: bianca@richardsaltoun.com; sonja@richardsaltoun.com